Liceo Artistico Statale Via di Ripetta – Roma

Casa WANDA a Villa Glori PCTO CARITAS Roma – LAS Via di Ripetta Classi 4°L e 5°D Tutor Scolastici Prof.ri Mariarita Falco, Anna De Ruvo e Luigi Battisti

  Il PCTO realizzato dalla Classe 5D in collaborazione con le Case Famiglia per malati di AIDS e il Centro diurno per malati di Alzheimer “Casa Wanda” gestiti da Caritas Roma è iniziato a dicembre 2019 con una serie di incontri di formazione guidati dagli operatori delle strutture durante i quali gli studenti sono venuti a conoscenza delle problematiche sanitarie, ma anche sociali, familiari e personali causate dalle diverse patologie.

Data:
20 Maggio 2022

Casa WANDA a Villa Glori  PCTO CARITAS Roma – LAS Via di Ripetta Classi 4°L e 5°D  Tutor Scolastici Prof.ri Mariarita Falco, Anna De Ruvo e Luigi Battisti

 

Il PCTO realizzato dalla Classe 5D in collaborazione con le Case Famiglia per malati di AIDS e il Centro diurno per malati di Alzheimer “Casa Wanda” gestiti da Caritas Roma è iniziato a dicembre 2019 con una serie di incontri di formazione guidati dagli operatori delle strutture durante i quali gli studenti sono venuti a conoscenza delle problematiche sanitarie, ma anche sociali, familiari e personali causate dalle diverse patologie.

A questo primo momento informativo ha fatto seguito per tutto il mese di gennaio 2020 un’attività di laboratori (di musica, pittura e ceramica) partecipata dagli studenti e dai residenti e attraverso la quale si è realizzata una conoscenza reciproca, basata sull’ascolto e sulla condivisione. Il PCTO si è concluso formalmente a maggio 2022, una volta superata l’emergenza Covid, con la realizzazione e la stampa di incisioni attraverso cui le studentesse e gli studenti hanno fissato le impressioni colte e le emozioni maturate nell’esperienza che li ha introdotti e sensibilizzati a realtà apparentemente lontane ed estranee al loro sentire. Dalle parole stesse di due studentesse comprendiamo il significato profondo che questo percorso ha avuto sia dal punto di vista scolastico e culturale, sia personale e umano:

«Il confronto che abbiamo avuto con voi abitanti e con i collaboratori di Villa Glori ci ha arricchito di spunti emotivi ma anche di stimoli riflessivi riguardanti l’ambiente e la socialità caratteristici di questo luogo.

Le suggestioni che abbiamo ricavato dai nostri incontri, assieme alla comprensione di tutte le vostre testimonianze, ci hanno spinto ad elaborare un lavoro artistico totalmente improntato sull’uso della punta secca. 

L’ambiente che ci circonda e da cui le nostre incisioni traggono ispirazione, si trasforma nel nucleo ospitante della nostra arte, ma anche una sorta di metafora di tutte le emozioni che, non solo ci avete trasmesso durante il percorso, ma che anche il luogo in sé suggerisce e che ci ha lasciato una volta completato questo viaggio. 

Il sentiero che molti di noi hanno raffigurato, ad esempio, rappresenta il passaggio dalla nostra vecchia mentalità, che avevamo quando siamo entrati, alla nuova e diversa consapevolezza maturata al termine di ogni incontro. 

Per quanto riguarda la tecnica che abbiamo utilizzato, la matrice, ovvero una lastra di zinco, è stata direttamente incisa utilizzando un bulino, ovvero una punta d’acciaio, e i segni, di cui i nostri disegni sono composti, altro non sono se non solchi e graffi che poi abbiamo riempito d’inchiostro. Anche questo è metafora della vita.

Questa tecnica è adatta solo a tirature limitate, perché la lastra può produrre solo poche copie, uniche nel loro genere. E proprio in termini di unicità, possiamo descrivere la nostra esperienza qui a Villa Glori, perché qui con voi abbiamo potuto toccare con mano l’irripetibilità di ogni singola giornata, vissuta da voi con serenità e soprattutto con incredibile attaccamento alla vita».

«Incontrare voi abitanti e i vostri amici e familiari ci ha portato a riflettere sul volto della malattia, sia fisica che psichica, ma anche sul disagio della condizione anziana e soprattutto sul destino biologico e sociale a cui le persone affette da Alzheimer e HIV vanno incontro. 

Incontrarvi ci ha anche aperto gli occhi su come la malattia non sia solo la più grande manifestazione di fragilità umana, spesso considerata sbagliata e inutile dalla società, bensì uno scrigno di valori come la sensibilità, la delicatezza e soprattutto la dignità, che da voi, più di tutto, abbiamo appreso».

Link alla presentazione

Ultimo aggiornamento

5 Giugno 2022, 19:42